Le 10 Scommesse del 2024… un anno dopo

Un anno fa di questi tempi diversi corridori, anche di alto, se non altissimo livello, cambiavano maglie, in una sessione di CicloMercato, quella che ha anticipato la stagione 2024, davvero ricca di colpi di scena. Alcuni di quei movimenti rientravano nella categoria delle “scommesse”, vuoi per il corridore, che si trovava magari a lasciare ambienti ben conosciuti per entrarne in nuovi, e vuoi per le squadre, che decidevano di impegnare una fetta, più o meno consistente, del loro monte-ingaggi su un atleta da rilanciare o tutto da scoprire sui palcoscenici più importanti. Dodici mesi fa avevamo indicato quali erano le 10 scommesse più rilevanti del panorama WorldTour e ora andiamo a vedere se queste scommesse hanno ripagato la “puntata” fatta oppure no.

1. Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe): Lo sloveno ha lasciato quella che sarebbe poi diventata Visma|Lease a Bike dopo averci trascorso tutta una carriera ed ha preso posto in una squadra resa molto ambiziosa dall’arrivo di uno sponsor “colossale”. Alla fine, dopo una stagione, da romanzo, ne è valsa la pena, dato che il 34enne ha portato a casa la Vuelta a España numero 4 della carriera. Nel mazzo dei successi c’è anche il Giro del Delfinato, in quello dei rimpianti c’è il Tour de France, lasciato dopo una caduta che lo ha costretto a un affannoso recupero proprio in vista della Vuelta e che è arrivata giusto qualche settimana dopo quella patita al Giro dei Paesi Baschi. Il grande successo, comunque, è arrivato e la scommessa può definirsi vinta.

2. Nairo Quintana (Movistar): Il suo ritorno nella squadra spagnola è stato abbastanza sorprendente, visto anche il modo in cui il precedente rapporto era terminato. Lo scalatore colombiano ha provato a rilanciarsi dopo i problemi legati al Tramadol, ma la strada lo ha visto raramente in evidenza. Il programma stagionale lo ha visto in gara al Giro d’Italia, dove è stato secondo in una tappa, e alla Vuelta a España, trascorsa in maniera abbastanza anonima. L’impressione è che i tempi migliori siano passati e bisognerà anche vedere quali saranno le scelte future della squadra, dato che il contratto fra le parti è in scadenza in questi giorni.

3. Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek): Arrivava da un infortunio bruttissimo e si presentava in un nuovo ambiente dopo aver lasciato “casa” Ineos Grenadiers. Il londinese però non ha ritrovato il colpo di pedale dei giorni migliori, rimanendo spesso fuori dai giochi nelle varie corse a tappe, brevi o lunghe, affrontate. Il miglior risultato della stagione è stato il nono posto finale al Giro di Romandia, indice di una forma mai eccellente. Il 29enne inglese ha comunque la fiducia della squadra statunitense e un contratto fino al 2026: la scommessa, probabilmente, non si è ancora esaurita.

4. Sam Bennett (Decathlon-Ag2R La Mondiale): L’irlandese lasciava, di nuovo, la Bora-hansgrohe per diventare il velocista di riferimento di una squadra che, nell’arco del 2024, si è mostrata in notevolissima ascesa. I risultati di alto profilo, però, non li ha raccolti lui, dato che il 34enne di Wervik ha ottenuto i quattro successi della sua stagione tutti sulle strade della Quattro Giorni di Dunkerque. Da agosto in poi, inoltre, la squadra non lo ha più schierato in alcuna corsa: da vedere quindi con quali prospettive ripartirà il suo cammino in seno alla formazione francese nel 2025.

5. Gianni Moscon (Soudal-QuickStep): Il “Trattore” aveva trovato, dopo due stagioni complicate all’Astana Qazaqstan, una sponda in Patrick Lefevere, che ha voluto dargli fiducia, sperando in un rilancio, in una squadra però sempre più votata a Remco Evenepoel e un po’ meno alle Classiche che tanto piacevano all’azzurro. Alla fine, di risultati non ce ne sono stati, al netto di un Tour de France portato a termine a supporto proprio del capitano belga. Il contratto era inoltre annuale e non sarà rinnovato, tanto che il trentino è stato già ufficializzato in un’altra squadra per il 2025. Nuova scommessa alle porte?

6. Caleb Ewan (Team Jayco-AlUla): Stando ai “freddi numeri”, l’involuzione del velocista australiano è proseguita. Dopo una separazione abbastanza burrascosa con la Lotto Dstny, ha trovato contratto e fiducia nella squadra che lo aveva lanciato e dove probabilmente sperava di ritrovare antiche sensazioni. In fin dei conti, però, per un velocista di punta quel che conta sono soprattutto le vittorie e, nel suo caso, il contatore si è fermato a tre, di cui nessuna di categoria WorldTour. È riuscito però, al sesto tentativo, a portare a termine per la prima volta un Giro d’Italia.

7. Fabio Jakobsen (dsm firmenich-PostNL): In casa Soudal-QuickStep non c’era più posto per le sue volate e lui ha deciso di prendersi in carico le ambizioni di successi “veloci” della squadra neerlandese, peraltro parecchio bisognosa di punti e vittorie, data la situazione della classifica triennale UCI. Jakobsen ci ha provato, ma lo spunto non è mai stato quello atteso, tanto che l’unico successo della sua annata è arrivato alla prima tappa del Giro di Turchia. Dalla sua ha il tempo, dato il contratto in essere, che arriva fino al 2026, e anche il rinnovato sostegno della squadra, che gli affiancherà di nuovo corridori utili per lanciarlo nelle volate.

8. Rémi Cavagna (Movistar): Nel caso del francese, la scommessa in questione è da buttare rapidamente nel cestino. Lasciata la Soudal-QuickStep dopo una lunghissima avventura con quei colori, sperava di trovare nuovi stimoli e nuovi spazi con la formazione spagnola. Il corridore però non si è inserito nell’ambiente ed è stato trascurato dai tecnici, che non lo hanno inserito in alcuna formazione per i tre Grandi Giri della stagione. Così, le parti hanno deciso di separarsi subito e il corridore andrà a correre per una squadra francese, con l’auspicio di lasciarsi alle spalle un’annata davvero grigia.

9. Mark Cavendish (Astana Qazaqstan): Il suo caso è l’unico, fra i 10 qui indicati, di permanenza in una squadra, e non di movimento di CicloMercato. Tutto, ma proprio tutto, è stato finalizzato a raccogliere quella vittoria che gli mancava per ottenere il primato assoluto di successi al Tour de France. Alla fine, quella vittoria è arrivata e la scelta di restare in sella per un altro anno si è rivelata azzeccata. Complessivamente, i successi stagionali sono stati tre, per arrivare a comporre, a fine carriera, un numero di primi posti, 165, davvero enorme.

10. Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck): Il suo è stato un movimento vero e proprio, dato che la squadra belga lo ha promosso dalla squadra di sviluppo, portandolo nel WorldTour. Il “Bandito” ha dimostrato di poter stare a questo livello, raccogliendo qualche buon piazzamento e mettendosi in luce soprattutto alla Vuelta a a España, dove è stato più volte protagonista di attacchi da lontano. Da vedere se i progressi potranno continuare anche nelle prossime stagioni.

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